Peter Gerber eletto nuovo presidente del BDL
26/05/2020 alle 07:00I porti di Brema aumentano il traffico totale nel primo trimestre
27/05/2020 alle 07:00Sette associazioni europee di trasporto stradale chiedono, alla luce dell’incertezza sull’esito dei negoziati per la Brexit, un’estensione del periodo di transizione. Allo stesso tempo, avvertono delle conseguenze di un No Deal-Brexit.
La richiesta testuale:
(Bruxelles/Francoforte) Alla luce dell’incertezza sui risultati dei negoziati riguardanti le future relazioni tra il Regno Unito e l’UE, le aziende di trasporto su strada che rappresentiamo attraverso le nostre associazioni: FNTR (Francia) - BGL (Germania) - NLA (Nordici) - TLN (Paesi Bassi) - FEBETRA (Belgio) - ZMPD (Polonia) - FinMobility (Finlandia) sono molto preoccupate.
Rappresentiamo gli interessi di un settore composto principalmente da piccole e medie imprese familiari, che ha bisogno di sicurezza e tempo per prepararsi prima della Brexit. I costi aggiuntivi devono essere presi in considerazione nella pianificazione delle aziende.
La crisi attuale, causata dalla pandemia di COVID-19, offre al pubblico una migliore comprensione del ruolo chiave del trasporto merci su strada nell’intera economia.
Un “No Deal” alla fine del 2020 avrebbe conseguenze devastanti aggiuntive per l’industria dei trasporti e della logistica. Le nostre aziende stanno già soffrendo a causa delle conseguenze della pandemia di Coronavirus e della sua crisi economica senza precedenti.
Perciò chiediamo, prima del 1° giugno e dell’inizio del quarto ciclo di negoziati decisivi tra il Regno Unito e l’UE, un’estensione del periodo di transizione. Questo tempo, di uno o due anni, sarà necessario per stabilire chiaramente le regole che devono essere uniformemente applicate tra le due parti.
Grafica: BGL






