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10/07/2025 alle 17:06
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10/07/2025 alle 17:38La trasformazione digitale nella gestione della supply chain (SCM) è riconosciuta strategicamente, ma nella pratica non è ancora completamente realizzata. Questo è quanto emerge dai risultati del 22° SupplyX-Barometer, per il quale sono stati intervistati 150 responsabili della logistica sul tema “Trasformazione digitale nella gestione della supply chain”: l’82% delle aziende afferma che la digitalizzazione è un must.
(Hamburg) Tuttavia, uno sguardo allo stato attuale di attuazione rivela: solo il 9% dispone finora di una catena di approvvigionamento completamente digitalmente integrata, la maggior parte si trova in una fase di transizione. Nonostante chiare visioni obiettive, molte aziende si trovano a combattere con barriere strutturali o tecniche.
Le maggiori sfide nell’attuazione delle strategie digitali per molte aziende risiedono nella loro concreta realizzazione: costi di implementazione elevati sono percepiti come un forte peso dal 39% degli intervistati. Anche i requisiti di protezione dei dati e la cybersecurity, così come la mancanza di interoperabilità dei paesaggi IT esistenti, vengono citati come ostacoli significativi. La mancanza di standard uniformi porta spesso a situazioni in cui applicazioni e piattaforme esistono isolate l’una accanto all’altra, il che può portare a perdite di efficienza significative.
Jörn von der Fecht, Chief Digital Officer (CDO): “Molte aziende sanno dove devono andare, ma il percorso è tecnicamente complesso e organizzativamente impegnativo”, commenta Jörn von der Fecht, Chief Digital Officer di SupplyX, i risultati dello studio. “Particolarmente la mancanza di interfacce standardizzate impedisce spesso che i sistemi comunichino tra loro. Questo porta a interruzioni nei flussi informativi, mancanza di trasparenza e ritardi operativi.”
Alto valore soprattutto nel magazzino e nella pianificazione
Dove le tecnologie digitali sono già utilizzate in modo coerente, emerge un chiaro valore aggiunto. In particolare nella gestione del magazzino e delle scorte, il 61% degli intervistati riporta significativi guadagni di efficienza. Nelle aziende con 250 a 1.000 dipendenti, questa percentuale è ancora più alta, con il 75%. Anche nella pianificazione delle previsioni e dei fabbisogni, molti traggono vantaggio da applicazioni basate sui dati. Quasi uno su due intervistati (48%) afferma di ottenere un grande valore aggiunto per la sicurezza della pianificazione e l’utilizzo delle risorse, nel settore medio è addirittura il 67%. L’ottimizzazione dei trasporti e dei percorsi fornisce anche guadagni di efficienza misurabili. Il 38% riporta un alto valore aggiunto in questo ambito.
I risultati chiariscono: soprattutto nei settori operativi, il valore aggiunto della digitalizzazione diventa evidente. Le tecnologie intelligenti esprimono il loro pieno potenziale dove i processi possono essere gestiti in modo basato sui dati. Di conseguenza, molte aziende si concentrano nei loro piani di digitalizzazione su questo leva operativa – soprattutto dove i guadagni di efficienza sono già visibili.
Disponibilità all’investimento c’è – ma non è diffusa
Quasi una azienda su due (48%) prevede investimenti in una gestione automatizzata delle scorte. Questo valore aumenta con la dimensione dell’azienda e mostra: più alta è la complessità organizzativa nelle aziende, più urgente diventa apparentemente la necessità di gestire digitalmente le scorte e riconoscere tempestivamente le carenze. Inoltre, il 43% degli intervistati desidera utilizzare piattaforme digitali per integrare i propri partner, mentre un’azienda su tre (33%) intende investire in analisi dei dati e intelligenza artificiale.
Tuttavia, più di un quarto degli intervistati (27%) afferma di non avere attualmente misure di digitalizzazione concrete pianificate. Per von der Fecht, questo è un segnale allarmante: “Chi non investe ora in infrastrutture digitali avrà difficoltà a rimanere competitivo. Soprattutto nella logistica, le richieste di trasparenza, velocità e resilienza aumentano continuamente, il che non può essere realizzato con processi analogici.”
Dati in tempo reale e connessione come prossimo passo
Anche il tema del tempo reale sta assumendo un ruolo sempre più importante. Quasi una azienda su due intervistata (48%) considera l’utilizzo di sistemi in tempo reale essenziale per una gestione agile della supply chain. Nelle aziende con fino a 1.000 dipendenti, questa percentuale arriva addirittura al 92% – un chiaro segnale della loro alta orientamento pratico e della necessità di reagire in modo flessibile ai cambiamenti di mercato volatili. Tuttavia, solo il 41% dei responsabili della logistica afferma di essere già connesso digitalmente con i propri clienti e partner.
Courage to Change
“Il pieno potenziale delle catene di approvvigionamento digitali risiede nella connessione continua – interna ed esterna. Solo quando le informazioni fluiscono in tempo reale oltre i confini aziendali, si genera la velocità di reazione necessaria nei mercati volatili di oggi”, afferma von der Fecht. “La digitalizzazione della SCM non è più un tema futuro, è riconosciuta strategicamente e spesso avviata. Ma affinché le strategie digitali portino anche a risultati misurabili, ci vuole più della tecnologia: ci vuole coraggio al cambiamento, risorse per l’attuazione e partner affidabili.”
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Foto: © SupplyX






