
Le associazioni SPEDLOGSWISS e swiss export collaborano
14/03/2025 alle 18:50
I Logistikweisen pubblicano il rapporto annuale 2025
14/03/2025 alle 19:41I dati economici attuali presentati oggi dall’Associazione dei Naviganti Tedeschi (VDR) durante la sua conferenza stampa annuale confermano: nonostante le turbolenze geopolitiche e i tempi incerti nella politica commerciale internazionale, la navigazione tedesca rimane un garante affidabile per la forza economica e la sicurezza dell’approvvigionamento della Repubblica Federale. Circa il 62% delle esportazioni tedesche e il 60% delle importazioni vengono gestite via mare, una prova di quanto sia essenziale un commercio marittimo funzionante e una flotta commerciale competitiva per la sopravvivenza della nostra nazione esportatrice.
(Hamburgo) I numeri sono impressionanti: con quasi 290 compagnie di navigazione con sede in Germania e una flotta di 1.764 navi, nonché un tonnellaggio lordo (BRZ) di 47,4 milioni, la Germania si posiziona anche quest’anno al settimo posto tra le nazioni leader nella navigazione commerciale mondiale. La flotta commerciale tedesca garantisce circa 500.000 posti di lavoro nell’economia marittima e costituisce, in caso di crisi, il vettore vitale per garantire l’approvvigionamento della Repubblica Federale con beni, materie prime ed energia.
La presidente del VDR, Gaby Bornheim, sottolinea: “Senza una navigazione commerciale forte e indipendente non ci sono né stabilità economica né sicurezza nazionale, soprattutto in tempi in cui i rischi geo- e commerciali aumentano costantemente.”
Tra crisi geopolitiche e cambi di rotta protezionistici
Le crescenti tensioni su importanti rotte commerciali marittime internazionali – dal Mar Cinese Meridionale allo Stretto di Taiwan fino alle acque intorno al Mar Nero e al Mar Rosso – non solo disturbano il commercio globale via mare, ma comportano anche il rischio significativo di attacchi alle navi commerciali tedesche e di blocchi di rotte marittime cruciali per le importazioni e le esportazioni tedesche.
Il VDR avverte: gli interessi nazionali non devono andare a scapito del libero flusso di merci globale. Anche le crescenti tendenze protezionistiche nel commercio mondiale pongono sfide alla navigazione tedesca. Aumenti dei dazi e misure restrittive che mirano a isolare i mercati nazionali portano a catene di approvvigionamento interrotte e costi di trasporto in aumento. Per le compagnie di navigazione, ciò significa non solo possibili percorsi commerciali più lunghi e costi operativi più elevati, ma soprattutto una notevole incertezza nella pianificazione nel commercio globale delle merci.
Queste sfide sono ulteriormente amplificate dagli ultimi annunci protezionistici provenienti dagli Stati Uniti. L’introduzione da parte del presidente Trump di dazi del 25% sulle merci europee da parte degli Stati Uniti, così come una tassa multimilionaria pianificata dagli Stati Uniti sulle navi costruite in Cina all’arrivo nei porti statunitensi, generano notevole incertezza nella flotta commerciale tedesca e globale. Allo stesso tempo, non si può più escludere che il governo degli Stati Uniti si ritiri sempre più dagli impegni di sicurezza. Di conseguenza, cresce anche per la Germania la necessità di garantire a lungo termine il proprio approvvigionamento e, come risposta strategica all’evoluzione dell’architettura commerciale e di sicurezza globale, rafforzare la propria flotta commerciale e garantirne l’esistenza.
“In quanto nazione esportatrice leader e paese povero di materie prime, dipendiamo da rotte commerciali e marittime sicure e libere. È necessaria una strategia nazionale di sicurezza marittima coerente, una maggiore presenza navale e una cooperazione più intensa tra le autorità di sicurezza e la flotta commerciale. La sicurezza costa – esitare costa di più”, avverte il direttore generale del VDR, Martin Kröger.
La Svizzera è al primo posto nella navigazione container
Sebbene la Germania rimanga un importante centro di navigazione, il confronto internazionale rivela delle sfide: nella navigazione container, la Germania (30,2 milioni di BRZ) è attualmente al terzo posto, dietro alla Svizzera (34,7 milioni di BRZ) e alla Cina (31 milioni di BRZ) – un chiaro segnale della forte concorrenza a livello globale. Pertanto, il VDR richiede un potenziamento mirato e a lungo termine della competitività delle compagnie di navigazione tedesche e del sito di navigazione tedesco, per non perdere il contatto a livello internazionale.
“La concorrenza internazionale tra le flotte commerciali e i centri di navigazione è alta e dinamica – la pressione competitiva è sempre più avvertibile. Dobbiamo garantire a lungo termine la competitività della nostra flotta commerciale tedesca e rafforzare in modo coerente soprattutto la nostra media impresa marittima”, richiede Kröger.
La maggior parte delle compagnie di navigazione tedesche è caratterizzata da una struttura di piccole e medie imprese. L’80% delle aziende ha meno di dieci navi. Ogni seconda nave della flotta commerciale tedesca naviga sotto la bandiera di un paese dell’UE, in particolare sotto quella tedesca e portoghese.
Nuovo impulso positivo per la nuova generazione
Particolarmente incoraggiante: il numero di neolaureati nella navigazione è aumentato del 14% nell’anno formativo 2024. Con 499 nuovi ingressi in mare (anno precedente 418) e 214 a terra (anno precedente 208), si dimostra che sempre più giovani riconoscono le molteplici opportunità e prospettive future della navigazione – un importante tassello per garantire il know-how marittimo e quindi rafforzare il sito di navigazione tedesco, ma anche per la trasformazione del settore verso la neutralità climatica.
“La navigazione ha bisogno di giovani talenti visionari e motivati, che non solo vogliono plasmare attivamente il futuro del settore, ma che osano anche compiere il passo decisivo verso un’era climatica neutra insieme a noi. È estremamente incoraggiante osservare come sempre più giovani talenti riconoscano le enormi opportunità nella navigazione e affrontino con entusiasmo questa sfida”, spiega Bornheim.
La burocrazia frena la crescita
Oltre alle incertezze geo- e commerciali, le compagnie di navigazione tedesche si trovano ad affrontare una giungla burocratica sempre più fitta in Europa. Obblighi di segnalazione doppi e regolamenti speciali regionali in materia di protezione climatica gravano inutilmente sull’operatività delle navi e riducono la competitività. “È giunto il momento che l’Europa e la Germania abbandonino il loro discutibile ruolo di leadership in una burocrazia eccessiva e in regolamenti speciali regionali. Processi più snelli e requisiti di protezione climatica uniformi a livello internazionale sono indispensabili per garantire la forza economica della Germania in mare”, spiega Kröger.
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