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17/10/2023 alle 15:35Swissterminal si rivolge al Tribunale amministrativo federale con un ricorso. L’autorizzazione pianificatoria rilasciata dall’Ufficio federale dei trasporti (UFT) a settembre per il controverso progetto Gateway Basel Nord deve essere annullata. «L’UFT è parte in causa nel progetto GBN e sicuramente non è neutrale. Lascia tutte le domande critiche senza risposta. Pertanto, ora deve decidere il Tribunale amministrativo federale», afferma il presidente di Swissterminal, Roman Mayer. Per il progetto GBN mancano innanzitutto le basi legali e in secondo luogo la necessità.
(Frenkendorf/Basilea) Con il progetto di un enorme terminal chiamato Gateway Basel Nord, si intende praticamente monopolizzare il traffico di container nell’import-export con la Svizzera a Basilea. I principali promotori del controverso progetto noto come «Gateway Basel Nord» (GBN) sono le Ferrovie federali svizzere (FFS) e l’Ufficio federale dei trasporti. Questo ha rilasciato, con decisione dell’8 settembre 2023, l’autorizzazione pianificatoria per la prima fase del progetto: la significativa ristrutturazione e ampliamento del terminal bimodale (ferrovia/strada) presso il porto del Reno a Basilea-Kleinhüningen. In un secondo passo, che non è ancora stato approvato e nemmeno finanziato, si prevede la creazione di un bacino portuale aggiuntivo e un massiccio aumento delle capacità per il traffico trimodale (acqua/ferrovia/strada).
Tuttavia, mancano importanti presupposti per la realizzazione dei piani GBN: da un lato, le questioni giuridiche centrali riguardanti la legalità del progetto e l’intervento statale associato in un mercato oggi principalmente sostenuto da aziende private, che funziona perfettamente, rimangono irrisolte. Dall’altro lato, non c’è nemmeno necessità per un tale progetto GBN. Infatti, le previsioni di domanda per il traffico di container, su cui si basa il progetto GBN, sono completamente obsolete e molto sovrastimate. Infine, il progetto non è nemmeno legato a un sito fisso - tanto meno nel centro di Basilea e in una zona protetta di importanza nazionale.
Per questo motivo, Swissterminal - un’azienda svizzera a maggioranza familiare - si oppone al progetto GBN. Da un lato, Swissterminal perderà il proprio sito per il traffico di container nel porto del Reno di Kleinhüningen con la realizzazione del GBN a partire dal 2029. Dall’altro lato, l’azienda, che oggi gestisce circa un quarto di tutti i container nei porti renani di Basilea e che è leader di mercato nel traffico di container in Svizzera con ulteriori sedi in Svizzera e nella vicina Alsazia, è minacciata nella sua esistenza dal progetto GBN. Attualmente, Swissterminal impiega circa 150 collaboratori.
Annullamento dell’autorizzazione pianificatoria
Con ricorso del 12 ottobre 2023, Swissterminal si rivolge ora al Tribunale amministrativo federale e richiede l’annullamento dell’autorizzazione pianificatoria rilasciata dall’UFT al GBN a settembre 2023. Le questioni principali riguardano:
• È consentito dal punto di vista costituzionale che con il progetto GBN, con una significativa partecipazione statale, vengano costruite infrastrutture destinate ad eliminare il mercato?
• Può il GBN effettivamente invocare «interessi nazionali prevalenti» per giustificare l’eliminazione di un oggetto di protezione nazionale?
Nella sua decisione riguardante l’autorizzazione pianificatoria, l’UFT rinuncia all’approfondita chiarificazione necessaria di queste e delle questioni correlate. Invece, l’autorità accetta praticamente senza contestazioni e in modo unilaterale le affermazioni e gli argomenti dei sostenitori del GBN. Per il presidente di Swissterminal, Roman Mayer, ciò non è sorprendente: «L’UFT è un sostenitore veemente del progetto GBN sin dal primo giorno. L’UFT è parte in causa e sicuramente non è neutrale. Pertanto, ora deve decidere il Tribunale amministrativo federale.»
Critica ai diversi ruoli dell’UFT
Il ricorso critica anche i molti diversi ruoli dell’UFT nel procedimento in corso. È un errore procedurale se (in primo luogo) la stessa autorità avvia e promuove significativamente un progetto, (in secondo luogo) vuole appropriarsi della proprietà per conto della Confederazione, (in terzo luogo) concede sovvenzioni fino all’80%, (in quarto luogo) rilascia l’autorizzazione e (in quinto luogo) supervisiona le aziende coinvolte nel progetto e in parte le dirige anche come rappresentante dei proprietari. Questi molteplici ruoli dell’UFT nel progetto GBN spiegano anche perché l’UFT nel provvedimento di autorizzazione pianificatoria contestato riproduce e pesa unilaterlamente gli argomenti. Swissterminal chiede al Tribunale amministrativo federale di tenere conto di questo nella valutazione del ricorso.
Foto: © Swissterminal / Didascalia dell’immagine: Terminal e sede centrale di Swissterminal a Frenkendorf, in Svizzera, vicino a Basilea




