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21/09/2021 alle 17:47Kevin Richardson, Amministratore Delegato del Chartered Institute of Logistics & Transport nel Regno Unito (CILT UK), ha evidenziato durante l’ultimo evento dell’Aircargo Club Germania i problemi che ne derivano, soprattutto per le piccole e medie imprese. Per gli aeroporti dell’Europa centrale, questa situazione potrebbe anche presentare opportunità.
(Francoforte sul Meno) Dall’inizio del 2021 è in vigore l’Accordo di commercio e cooperazione (Trade and Cooperation Agreement TCA) tra l’UE e il Regno Unito. Di conseguenza, il paese non fa più parte dell’unione doganale dell’UE e le barriere burocratiche per il commercio sono aumentate notevolmente. Il CILT è l’organizzazione che rappresenta gli interessi del settore dei trasporti e della logistica nel Regno Unito e ha sostenuto le esigenze del settore durante e dopo i negoziati sulla Brexit.
Mentre il commercio aereo europeo e internazionale ha vissuto un vero boom durante la pandemia, le aziende britanniche si trovano ad affrontare la sfida di gestire l’aumento del carico burocratico per le importazioni e le esportazioni. Kevin Richardson, Amministratore Delegato del CILT UK, ha sottolineato durante l’Aircargo Club Germania i problemi causati dalla Brexit: “Sebbene gli impatti immediati della Brexit siano stati inferiori alle aspettative, poiché molti importatori hanno anticipato i loro acquisti alla fine del 2020, consentendo così alle scorte di fungere da cuscinetto. Tuttavia, l’Accordo di commercio e cooperazione (TCA) non ha eliminato significative barriere commerciali regolatorie, logistiche e amministrative, rimanendo quindi ben al di sotto dell’obiettivo di garantire un commercio fluido.”
Commercio con la Gran Bretagna in calo
In particolare, molte piccole e medie imprese hanno difficoltà a rispettare le nuove normative doganali – come i certificati sanitari nel settore alimentare. I piani britannici di discostarsi dalle normative e dagli standard dell’UE, ad esempio in materia di protezione dei dati, alimenti o chimica, aumentano l’incertezza per le aziende tedesche nel commercio con il Regno Unito. Secondo l’Ufficio federale di statistica, il commercio di beni tra Germania e Gran Bretagna è diminuito del 2,3% nel primo semestre del 2021, raggiungendo un valore di 48,3 miliardi di euro. Di conseguenza, il Regno Unito è sceso al 11° posto tra i principali partner commerciali della Germania. Prima della decisione sulla Brexit nel 2016, il Regno Unito era ancora il quinto partner commerciale più importante.
Aeroporti dell’UE come nuovi hub
Il Prof. Dr. Christopher W. Stoller, Presidente dell’Aircargo Club Germania, vede nella Brexit anche un’opportunità per il mercato tedesco del cargo aereo e della logistica: “Molti beni destinati al mercato europeo che prima venivano smistati attraverso aeroporti britannici, ora vengono trasportati direttamente verso aeroporti all’interno dell’UE, per essere poi distribuiti senza complicazioni. Questo potrebbe rivelarsi un vantaggio anche per i siti di cargo aereo tedeschi. Inoltre, la Brexit offre opportunità soprattutto per i fornitori di servizi logistici, poiché il commercio doganale si sta riprendendo e la loro esperienza è ora richiesta.”
Tuttavia, il settore dei trasporti e della logistica britannico non deve affrontare solo le nuove normative. C’è anche una carenza di autisti di camion, dovuta a una serie di fattori come il COVID-19 e le modifiche fiscali. Nel Regno Unito mancano circa 65.000 autisti, di cui circa 12.500 provenienti dall’UE, che sono partiti durante la pandemia perché il governo britannico non li ha classificati come lavoratori qualificati e quindi non hanno diritto al visto. L’interruzione delle catene di approvvigionamento internazionali a causa della pandemia e la disponibilità dei prodotti a causa delle capacità produttive, insieme alle modifiche nell’ambito del TCA, portano a significativi colli di bottiglia nelle consegne. “Il governo deve fare la sua parte per mantenere le catene di approvvigionamento. Siamo determinati a collaborare con il governo britannico, il Partnership Council e l’industria per affrontare le sfide il più rapidamente possibile. Le catene di approvvigionamento sono reti internazionali complesse e tutti i soggetti coinvolti devono garantire che il commercio funzioni nel modo più fluido possibile”, ha dichiarato Richardson.
Controllo delle frontiere per le importazioni di beni rinviato al 2022
Recentemente, il governo britannico ha rinviato l’introduzione dei controlli doganali per le importazioni di beni dall’UE all’anno prossimo. Questo passo è stato ritenuto necessario dal governo affinché le aziende possano riprendersi dalla pandemia e non aggravare ulteriormente i problemi nelle catene di approvvigionamento. Mentre i britannici introducono gradualmente le formalità doganali, l’UE controlla già dal 1° gennaio 2021. Alcuni gruppi imprenditoriali nel Regno Unito lamentano quindi che il rinvio dei controlli britannici prolunghi i vantaggi competitivi per le aziende dell’UE.
Foto: © Aircargo Club / Didascalia dell’immagine: Il presidio dell’Aircargo Club Germania (da sinistra a destra): Prof. Dr. Christopher W. Stoller, Benjamin Riege e Achim Martinka






