Deutsche Post approva un dividendo invariato di 1,15 euro
28/08/2020 alle 07:29Deutsche Post DHL Group premia i progetti vincitori del pacchetto Beethoven
31/08/2020 alle 07:00Il PIL della Svizzera è diminuito nel 2° trimestre 2020 del –8,2 %, rispetto al –2,5 % (rivisto) del trimestre precedente.* L’attività economica interna è stata fortemente limitata a causa della pandemia e delle misure di contenimento. Allo stesso tempo, l’economia mondiale è precipitata in una grave recessione. Tuttavia, nel confronto internazionale, il calo del PIL in Svizzera è stato relativamente contenuto.
(Berna) Nel 2° trimestre, il PIL della Svizzera ha subito il calo più forte dall’inizio della registrazione dei dati trimestrali nel 1980. Rispetto alla situazione prima della crisi del coronavirus nel 4° trimestre 2019, il PIL è diminuito cumulativamente del –10,5 % nella prima metà del 2020. Tuttavia, la struttura settoriale dell’economia locale ha contribuito a far sì che il calo fosse relativamente lieve rispetto al confronto internazionale.
Il settore farmaceutico, di grande peso, ha aumentato i suoi fatturati, evitando così un crollo ancora più forte nel totale dell’industria manifatturiera (–9,0 %). Nel frattempo, i settori industriali sensibili al ciclo economico, come quelli delle macchine e dei metalli, nonché degli strumenti di precisione e degli orologi, hanno subito gravi contraccolpi a causa della crisi economica internazionale. Le esportazioni di beni** (–9,4 %) sono diminuite in modo significativo.
Settore dei servizi il più colpito
Il settore dei servizi è stato il più colpito nel 2° trimestre dalle misure sanitarie per contenere la pandemia; il valore aggiunto è crollato su larga scala. Anche in questo settore, tuttavia, la struttura settoriale svizzera si è dimostrata stabilizzante rispetto al confronto internazionale. Così, il valore aggiunto nel settore della ristorazione (–54,2 %) e nel settore dei trasporti e delle comunicazioni (–21,7 %) è diminuito in modo straordinario. Tuttavia, la quota del PIL dei servizi orientati al turismo è inferiore a quella della maggior parte dei paesi vicini. Anche il commercio (–3,6 %) ha registrato un calo relativamente contenuto del valore aggiunto. Da un lato, il commercio transfrontaliero ha potuto crescere notevolmente. Dall’altro, il commercio al dettaglio si è sviluppato in modo relativamente solido, nonostante la chiusura dei ristoranti e le restrizioni ai viaggi. Un forte calo è stato registrato anche nel settore sanitario (–8,6 %) e nei servizi alle imprese (–8,6 %). Di conseguenza, anche le esportazioni di servizi (–15,9 %) sono diminuite notevolmente.
Le misure sanitarie di contenimento hanno limitato le spese per consumi privati (–8,6 %). A causa della chiusura di negozi e locali, nonché di altre restrizioni, in particolare nel settore sanitario e nei trasporti, le spese nella maggior parte delle aree di consumo sono diminuite in modo straordinario. I canali di vendita alternativi, come il commercio online, hanno potuto compensare solo parzialmente le perdite. Anche gli investimenti in costruzione (–4,0 %) e gli investimenti in attrezzature (–11,7 %) sono diminuiti notevolmente. Il consumo pubblico è cresciuto solo leggermente (+0,2 %). In totale, la domanda finale interna (–7,4 %) ha registrato un calo storico. Di conseguenza, anche le importazioni di beni*** (–14,3 %) e di servizi (–22,2 %) sono crollate.
Note
In linea con le procedure internazionali, nel 2020 si svolgerà una revisione fondamentale (“revisione benchmark”) dei conti economici nazionali.**** Per renderli disponibili il prima possibile, il 28 settembre 2020 saranno pubblicati i dati rivisti del PIL dal 1° trimestre 1980 al 2° trimestre 2020.
La pandemia di coronavirus influisce anche sulla produzione statistica. Come raccomandato dall’ufficio statistico europeo Eurostat, i dati di base e i metodi utilizzati nel calcolo attuale del PIL sono stati esaminati in modo approfondito per evitare effetti distorsivi a causa della pandemia di coronavirus.***** In particolare, oltre alle fonti di dati esistenti, sono state considerate le informazioni attuali sulle domande di lavoro a tempo parziale e le fatture ricevute fino ad ora. Inoltre, i risultati sono stati confrontati con le misure di contenimento secondo il decreto Covid-19 del Consiglio federale. Infine, tutti i modelli di aggiustamento stagionale sono stati esaminati e, se necessario, adattati. Tuttavia, è possibile che, data l’attuale situazione dei dati, nei prossimi trimestri siano necessarie revisioni più forti del solito.
* Tassi di variazione reale rispetto al trimestre precedente. Dati e ulteriori informazioni: www.seco.admin.ch/bip
** Esclusi i beni di valore.
*** Esclusi i beni di valore.
***** https://ec.europa.eu/eurostat/data/metadata/covid-19-support-for-statisticians






